Obbligatorio la verifica dell’assetto organizzativo.

Il codice della crisi d’impresa ha modificato l’articolo 2086 del codice civile, che è già entrato in vigore il 16/3/2019. L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, hail dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale. L’imprenditore ha il dovere di organizzare la sua impresa, di creare una struttura amministrativa e contabile, in modo da rilevare con tempestività un’eventuale crisi aziendale.  La struttura amministrativa deve monitorare l’attività aziendale ed individuare le aree di squilibrio che anticipano la crisi. Quest’obbligo è già entrato in vigore.

Ci sono delle difficoltà per l’attuazione di queste norme, soprattutto per le imprese di minori dimensioni che non hanno una struttura amministrativa organizzata e senza il controllo di gestione. Però spesso la norma imperativa può contribuire a rendere l’impresa più efficiente. Infatti con delle procedure più organizzate ed un sistema informativo completo, l’imprenditore può monitorare meglio la sua azienda e cercare di gestirla in modo efficiente. Non solo la contabilità generale, ma soprattutto la contabilità analitica e l’analisi di bilancio e dei flussi di cassa potranno contribuire a dare maggiori informazioni utili per la gestione dell’impresa e per prevenire crisi aziendali.

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