Le Quotazioni della C.C.I.I.AA..

L’ultima pubblicazione del 23 luglio 2015, riguarda le quotazioni del secondo semestre 2014; quella precedente, risale alle rilevazioni del 2012. Pur riconoscendo l’impegno delle forze sociali che vi hanno lavorato, in aggiunta alle problematiche esposte per l’O.M.I., non si può trascurare che alle rilevazioni della Camera di Commercio II.AA., si aggiunge quella della mancanza di un costante rilevamento e aggiornamento. Il mercato immobiliare, infatti, richiede un’analisi costante e precisa almeno mensile e il periodo di un semestre “posticipato” che l’O.M.I. deve gestire, è qui amplificato a quattro semestri con evidenti lacune temporali. Anche la Camera di Commercio II.AA., non espone una nomenclatura efficace riguardo all’ordinarietà del rilevamento che quindi è lasciata al libero arbitrio dell’utente.

Per contro, sono codificati alcuni coefficienti generici da applicare ai valori per aggiustarli alle caratteristiche dell’immobile da stimare.

I coefficienti correttivi generici, sono distinti in:

  1. Incremento del valore per particolari caratteristiche dell’immobile;
  2. Decremento del valore per particolari caratteristiche dell’immobile;
  3. Incremento del valore per particolari  caratteristiche del fondo rustico;
  4. Decremento del valore per particolari caratteristiche del fondo rustico;

Il problema è che la scelta del valore di base tra la quotazione minima e quella massima, è sempre discrezionale e soggettiva.  A onor del giusto, correttamente, anche la Camera di Commercio II.AA., nei criteri generali, dichiara che: “Il mercato immobiliare è libero e pertanto i prezzi contenuti nella presente pubblicazione hanno carattere indicativo, non vincolante e con parametri sensibili. Infatti, le quotazioni immobiliari riportate nel presente listino, non sono da intendersi sostitutive di una stima realizzata da un esperto del settore, ma devono essere considerate sostitutive di una stima realizzata da un esperto del settore, ma devono essere considerate un ausilio e una base di calcolo per gli operatori economici e i privati”. Paradossale è la circostanza per cui la rilevazione che in tutta evidenza, più si avvicina alla realtà del mercato immobiliare e alla cui redazione hanno partecipato tutte le forze tecniche del territorio, presenta un evidente errore proprio in copertina, infatti, quanto più lontani dalla definizione del termine, quelli indicati non sono “prezzi” ma  semplicemente “quotazioni”.

Il “prezzo” di un bene è riferito a esso soltanto.

Una somma indicata in Euro per metro quadrato riferita a una zona, a una tipologia edilizia e a uno stato di manutenzione generica, può essere solo definita “quotazione”. Errore per altro ricorrente considerato che anche nel Provvedimento 27 luglio 2007 n. 120811, punto 1.5 dell’Agenzia delle Entrate, le offerte in vendita sono indicate come i “prezzi” e non “valori”.

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