Decreto crescita.

Il Governo ha approvato l’attesa bozza del decreto legge che introduce misure urgenti per la crescita economica (c.d. decreto crescita). Ecco, in sintesi. Sgravi e incentivi in ambito fiscale:

– la maggiorazione dell’ammortamento per i beni strumentali nuovi;

– la revisione della mini-IRES nel senso della sua semplificazione;

– la maggiorazione della deducibilità IMU dalle imposte sui redditi;

– modifiche alla disciplina del patent box;

– una nuova disciplina del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo e per il “rientro dei cervelli”;

– modifiche al regime dei forfetari;

– incentivi per la valorizzazione edilizia;

– una rivisitazione del “sisma bonus”;

– un nuovo regime fiscale per gli strumenti finanziari convertibili;

– norme in materia di banche popolari;

– modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico;

– incentivi alle aggregazioni d’imprese;

– una nuova disciplina per la vendita di beni tramite piattaforme digitali e fatturazione elettronica;

– l’estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali;

– il credito d’imposta per le commissioni riferite a pagamenti elettronici da parte di distributori di carburante;

– misure di sostegno allo sviluppo dell’attività dei liberi professionisti e per l’assunzione di personale nelle Regioni a statuto ordinario e nei Comuni;

– un piano di grandi investimenti nelle zone economiche speciali e nelle aree di crisi complessa, con particolare riferimento a Veneto e Campania.

Disposizioni per il rilancio degli investimenti privati. Sul fronte del rilancio degli investimenti privati, si introducono:

– una garanzia statale funzionale allo sviluppo della media impresa;

– norme per la semplificazione della gestione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese;

– il rifinanziamento del fondo di garanzia per la prima casa;

– modifiche alla “nuova Sabatini”;

– misure di sostegno alla capitalizzazione delle imprese e sui tempi di pagamento tra le imprese, norme per lo sblocco degli investimenti nel settore idrico nel Sud;

– la previsione di nuove dismissioni immobiliari enti territoriali;

– norme in materia di cartolarizzazioni;

– agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare;

– la definizione delle società di investimento semplice (Sis);

– semplificazioni per la definizione dei patti territoriali e dei contratti d’area;

– norme per la creazione di nuove imprese “a tasso zero” e per la trasformazione digitale;

– contributi ai Comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.

Norme per la tutela del made in Italy. Al fine di tutelare e promuovere il made in Italy, si prevede l’introduzione di:

– norme per il contrasto all’italian sounding;

– incentivi al deposito di brevetti e marchi;

– marchio storico di interesse nazionale

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