Chi picchia un’animale commette un reato.

Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 28 febbraio – 12 aprile 2019, n. 16039

Con pronuncia del 12/4/2019 n. 16039 la Corte di Cassazione conferma l’operato del Tribunale di Bergamo e della Corte d Appello che avevano condannato alle pene di legge il padrone del cane per il reato di cui all’art. 727 cod. pen., così riqualificato il fatto, per aver maltrattato, per crudeltà o senza necessità, il suo cane di razza Amstaff (American staffordshire terrier), sottoponendolo a sevizie, colpendolo violentemente con un bastone di ferro in almeno 7-8 occasioni, privandolo del nutrimento e dell’acqua e lasciando la cuccia sporca e piena di escrementi.

La decisione è in linea con il pacifico orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo cui costituiscono maltrattamenti, idonei ad integrare il reato di abbandono di animali, non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione).

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