L’analisi degli equilibri economici tramite gli indici di bilancio.

L’esistenza dell’equilibrio economico, si può analizzare, attraverso il bilancio dell’impresa, mediante l’utilizzo di alcuni indici che agevolano la comprensione dell’economicità aziendale. Si introducono dunque due tipi di indici: quelli di redditività e quelli di rotazione. Gli indici di redditività esprimono la capacità dell’impresa di generare redditi e tramite il confronto con altri valori possono dunque esprimere l’equilibrio o disequilibrio economico. Un importante indice è il ROI, Return on investment, dato dal rapporto tra reddito operativo e capitale investito. Il ROI indica quindi il reddito generato dal capitale investito, ciò significa che rappresenta anche il limite del costo del capitale preso a prestito poiché se dovesse essere maggiore del ROI allora l’impresa non avrebbe alcun guadagno dal prenderlo a prestito poiché non capace di produrre un reddito per capitale maggiore del costo. Il Tasso di incidenza della gestione extraoperativa è dato dal reddito netto fratto quello operativo, questo dovrebbe essere maggiore di 1 e la sua lettura deve essere sempre collegata a quella del ROI. Altro indice usato è il ROS, Return on sales, che permette di analizzare i margini generati dal business caratteristico dell’impresa indipendentemente dal volume delle vendite effettuate ed è perciò calcolato come reddito operativo fratto ricavi da vendita. L’indice che generalmente viene preso più di altri per rappresentare sinteticamente la situazione economica dell’impresa è il ROE, ossia il Return on equity. Ad esempio un ROE del 10 % significa che l’impresa genera 10 centesimi per ogni euro investito sotto forma di capitale di rischio. Da quanto detto maggiore è il ROE e maggiore saranno i redditi prodotti per singola azione, tuttavia un suo aumento potrebbe essere dovuto al ricorso al capitale di credito e quindi andare a minare l’equilibrio finanziario o altri indici come ad esempio il ROI. Può essere utile confrontare il ROE della società con quello medio del settore per capire se è effettivamente conveniente investire nell’impresa. Solitamente si procede a calcolare anche il ROA, Return on asset, che garantisce una visione della creazione del reddito che prescinde dalle modalità di finanziamento. Per quanto concerne gli indici di rotazione fanno parte di questa tipologia di indici il tasso di rotazione del capitale investito, il tasso di rotazione delle attività e la durata media dei crediti. Il primo è dato dalle vendite divise per il capitale investito, maggiore è tale rapporto e maggiore sarà l’efficienza dell’impresa. Il secondo esprime lo stesso concetto rispetto alle attività e non al capitale investito come il precedente, è dunque misura della velocità di ritorno del capitale circolante attraverso le vendite. Il terzo invece è dato dal valore dei crediti fratto le vendite medie giornaliere e perciò viene espresso in giorni.

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