Il selfie al lavoro è considerata attività illecita.

Il licenziamento può scattare se il dipendente si scatta selfie con le colleghe durante l’orario di lavoro. Il Tribunale di Milano, con sentenza n.2203 del 18/9/2018 ha stabilito che non c’è dubbio che la condotta integri una precisa responsabilità disciplinare, ma non così grave da giustificare il licenziamento. L’uomo si era distratto per pochi secondi, ma per l’azienda aveva messo in pericolo l’incolumità del bene per dedicarsi a un’attività estranea al lavoro che poteva essere rinviata alla fine del turno.

Scattarsi selfie sui luoghi di lavoro, se l’interruzione dura pochi secondi, non può essere equiparato a condotte più gravi, come le appropriazioni indebite, i danneggiamenti dei macchinari o le offese sui luoghi di lavoro, ma può ugualmente dar luogo a sanzioni disciplinari, seppur meno afflittive del licenziamento. Non c’è dubbio, infatti, che il lavoratore abbia commesso una condotta che integra un «inadempimento degli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro». Va riconosciuta quindi la natura illecita del selfie quando scattato durante l’orario di lavoro in violazione degli obblighi derivanti dal contratto.

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