Condannato il manager prossimo al fallimento che sponsorizza una squadra di calcio.

Condannato per distrazione l’imprenditore della società fallita che finanzia una società di calcio con cifre sproporzionate rispetto al fatturato aziendale. Lo hanno stabilito gli Ermellini della V Sezione Penale della Cassazione con la sentenza del 14 giugno 2018 n. 27448, con la quale è stato rigettato il ricorso di un contribuente legale rappresentante di una SRL dichiarata fallita, ritenuto responsabile del reato di bancarotta fraudolenta per dissipazione-distrazione di beni (ponteggi, gru, e veicoli e mediante l’attività di sponsorizzazione di una squadra di calcio).

 Alla società calcistica, l’uomo aveva autorizzato la sponsorizzazione per un milione di euro: a fronte di tale ingente spesa, i giudici di merito avevano ritenuto la natura dissipativa-distrattiva di tale operazione, in considerazione che tale importo corrispondeva ad un terzo dei ricavi aziendali. In realtà, la società versava alla squadra una cifra pari alla metà.

«I suddetti elementi – si legge in sentenza – sono stati ritenuti senz’altro espressione della fraudolenza delle operazioni poste in essere dall’imputato e dell’elemento psicologico del reato – consistente nel dolo generico della consapevole volontà di dare al patrimonio sociale una destinazione diversa da quella di garanzia delle obbligazioni contratte – e ciò alla luce della condizione patrimoniale e finanziaria dell’azienda, nel contesto in cui l’impresa ha operato ed alle cointeressenze dell’amministratore rispetto ad altre imprese coinvolte». L’imputato, respinto il suo ricorso, ha dovuto pagare le spese processuali e versare una cifra alla Cassa delle Ammende.

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