La direzione di molte aziende si domanda prima dell’inizio di ogni esercizio annuale: quanto dovrei produrre/vendere per chiudere il mio conto economico almeno in pareggio? Oppure, più in generale: qual è il volume che mi consentirebbe raggiungere un certo risultato economico prestabilito?

L’analisi costi-Volumi-Risultati (C-V-R) serve innanzitutto a formulare i programmi divendita e di produzione dell’azienda.
L’analisi C-V-R correla i volumi di vendita con i conseguenti ricavi e costi sostenuti.
Fondamentale quindi è definire i costi di gestione, che dipendono direttamente dai volumi di prodotti che verranno realizzati per rispettare i piani aziendali.

Costi di gestione

La determinazione delle quantità vendute, unitamente alle variazioni nelle scorte di prodotti finiti, consentono di determinare i volumi di produzione realizzati nell’anno. Il volume di attività permette di definire l’entità dei costi variabili direttamente collegati alle quantità prodotte.
Importante sarà l’analisi della struttura dei costi (costi variabili diretti, costi variabili indiretti e costi fissi) e l’individuazione del punto di pareggio.
L’entità dei costi fissi dipende dalle scelte di struttura e dalle scelte di “make or buy” (produzione interna o acquisto). La decisione di produrre internamente un componente del prodotto finito determina la presenza
di costi fissi, come la conseguenza degli investimenti e del personale impiegato nella sua produzione. Invece, l’acquisto, dall’esterno è un costo variabile in quanto dipenderà dai volumi realizzati.
La suddivisione dei costi può seguire anche altri criteri in relazione alle diverse finalità di analisi. Essi potrebbero, ad esempio, essere distinti per natura fra costi industriali, costi commerciali e costi amministrativi (con evidenziazione dei relativi margini).
La determinazione dei costi del personale dipendente consente anche di determinare l’ammontare dell’accantonamento al fondo di trattamento fine rapporto (TFR) e quindi la sua consistenza nello Stato Patrimoniale.